Una nuova associazione a sostegno dell’assistenza pediatrica italiana
Il ruolo di Direttore di Struttura Complessa ha subito negli anni profondi cambiamenti che hanno determinato una sostanziale modifica degli obblighi professionali a cui devono adempiere i dirigenti che ricoprono tale
incarico.
Oggi il Direttore di Struttura Complessa, oltre alla gestione delle attività assistenziali della propria unità operativa e alla realizzazione degli obiettivi indicati dalla Direzione Strategica Aziendale, deveinfatti impegnare molto del proprio tempo per attività non strettamente correlate all’ambito clinico di competenza quali, ad esempio, l’efficace ed efficiente gestione delle risorse attribuite (DPR 502 e DLgs 229), il controllo del regolare espletamento dell’attività del personale assegnato (CCNL 17/10/2008), dei procedimenti disciplinari (DLgs 150/2009), della gestione ed attuazione delle misure di riduzione dei rischi (L 81/2008).
Oggi il Direttore di Struttura Complessa deve possedere le capacità manageriali necessarie per poter collaborare alla pianificazione e alla realizzazione delle progettualità dell’Azienda, deve conoscere le tecniche di budgeting, i modelli dipartimentali e il loro funzionamento, i dati epidemiologici e gestionali necessari per identificare e promuovere attivamente cambiamenti professionali e gli elementi relazionali e organizzativi utili alla realizzazione della mission della struttura di appartenenza e dell’Azienda nel suo complesso. Deve infine garantire anche un’efficace gestione della relazione e comunicazione con gli utenti e i familiari all’interno della Struttura Complessa, dialogare con le istituzioni e i mass media oltre che con la propria Direzione, frequentare corsi specifici dedicati al management sanitario.
I Primari universitari devono poi occuparsi anche della didattica. In sintesi, una serie di attribuzioni e funzioni che rende il Direttore di Struttura Complessa, a tutti gli effetti, un manager di Sanità, pubblica o privata, in ospedali universitari o non universitari, che deve avere capacità clinico-assistenziali e gestionali e a cui una sentenza della Cassazione (n. 22338 del 22 ottobre 2014) attribuisce importanti responsabilità, sia dal punto di vista tecnico-professionale che per gli eventuali “deficit organizzativi del reparto a lui affidato”, ribadendo comunque l’indispensabile ed insostituibile presenza della figura che “dirige” il reparto. È da queste premesse, e dalla volontà di valorizzare e supportare il ruolo dei Direttori delle Unità Operative Complesse (UOC) e Semplici Dipartimentali (UOSD) di Pediatria e di Area pediatrica e dei dirigenti medici pediatri che operano in queste strutture, ospedaliere o universitarie, pubbliche o private accreditate, che nasce il Coordinamento Nazionale dei Primari di Pediatria e di Area Pediatrica (CONAPP). Un’associazione che ha tra gli altri obiettivi anche quello della formazione professionale dei propri associati per gli aspetti relativi al management sanitario, al governo clinico e alla sicurezza sul lavoro.
Promuovendo attività di interazione e collaborazione con la Società Italiana di Pediatria e con le altre associazioni e Società scientifiche di area pediatrica presenti nel nostro Paese, l’Associazione intende inoltre contribuire a identificare e risolvere i problemi delle politiche sanitarie relative ai minori e alle loro famiglie, sia nazionali che regionali e, in particolar modo, quelli pertinenti al rafforzamento delle UOC di Pediatria e dell’assistenza pediatrica ospedaliera, alla riorganizzazione dell’area pediatrica e ai rapporti con le Aziende Sanitarie Territoriali, con le Aziende Ospedaliere e con le Università. Temi per i quali si propone come interlocutore anche per altri organi istituzionali (Ministero della Salute, AGENAS, ecc.).
In Italia, un coordinamento nazionale come quello appena definito non era mai stato costituito prima ad eccezione di pochi esempi regionali relativi ad altre discipline.
In conclusione, la nuova Associazione nasce per dare un adeguato sostegno ai nuovi Direttori di Struttura Complessa nello svolgimento del loro lavoro considerato che l’orizzonte futuro non sarà più solo quello di curare i bambini nel miglior modo possibile, ma anche di interpretare questo nuovo aspetto “manageriale” dell’attività del Direttore divenuta peraltro obbligatoria.